I DIRITTI DI PIENO ACCESSO ALLA RETE ALLÔÇÖ"INTERNET GOVERNANCE FORUM"

  • 04.11.2011 - IN PROGRAMMA ALLE GALLERIE DI PIEDICASTELLO A TRENTO DAL 10 AL 12 NOVEMBRE.
    I DIRITTI DI PIENO ACCESSO ALLA RETE ALLÔÇÖ"INTERNET GOVERNANCE FORUM"  Internet Governance Forum Italia 2011 di Trento - di cui proprio in questi giorni sono in fase di perfezionamento gli ultimi dettagli del programma - si terrà dal 10 al 12 novembre nella suggestiva collocazione della Galleria Bianca, nel quartiere di Piedicastello, alle porte di Trento. Poco distante dal centro cittadino e dalle principali stazioni di autobus e treni, nonché dall’accesso autostradale, la Galleria Bianca è  – insieme alla “sorella” Galleria Nera – un ex tunnel stradale in disuso e oggi, a seguito di un importante progetto di riqualificazione urbana dell’intera area, spazio espositivo e luogo destinato a ospitare incontri, congressi e seminari, attività culturali, installazioni e mostre temporanee.

    L’idea del tema è nata quando, nel 29 novembre 2010 durante l’Internet governance forum Italia a Roma, il professor Stefano Rodotà propose una modifica costituzionale per l’inserimento di un nuovo articolo (il 21-bis) della Costituzione. L’articolo stabilisce il diritto di accesso alla rete Internet a tutti i cittadini partendo dal presupposto che l’accesso alle reti è diventato una componente fondamentale della cittadinanza. In particolare, l’articolo afferma che «tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale». Oggi l’idea del professor Rodotà è diventata una proposta di legge di disegno costituzionale (la numero 2485) presentata al presidente del Senato lo scorso 6 dicembre e sottoscritta da quindici senatori.

    I principi fondanti della proposta riguardano:

    1) Internet, strumento principe per l’esercizio di una democrazia partecipata, deve essere universale ed aperto, fondato sulla libertà d’espressione, sulla tolleranza e sul rispetto della privacy.

    2) L’accesso, in condizione di parità ed uguaglianza, alle nuove reti di comunicazione è uno dei temi caratterizzanti della nostra società contemporanea e il godimento di questo diritto si attua attraverso lo sviluppo della banda larga per superare il divide esistente tra zone periferiche e aree urbane e per diffondere tutti quei servizi che caratterizzano la società dell’informazione (apprendimento a distanza e i sistemi online della Pubblica amministrazione).

    3) Porre il diritto alla rete per tutti i cittadini sotto l’egida della Costituzione è un passaggio importante che serve a impedire che in futuro "avvengano incursioni da parte di chi considera Internet come un territorio dove si possano mettere impunemente le mani". In sostanza è la soluzione più sicura per conservare le caratteristiche democratiche della rete come strumento della libera espressione di tutti e impedire eventuali tentativi di imbrigliamento di carattere autoritario.

    Sul caso Italia pesano però i dati riguardanti la Rete, perché se il nostro Paese vuole entrare a pieno diritto nella nuova economia basata sulla conoscenza è necessario recuperare il gap che ancora ci separa dagli altri paesi europei. In Italia gli utenti che usano internet almeno una volta a settimana, “regolari” arrivano al 48% della popolazione (la media nei 27 paesi dell’Ue è del 65%). Il 41,2% degli italiani non ha mai navigato sul web. E’ vero che in Italia sei persone su dieci hanno accesso online da casa, ma la media UE è il 70%. Per quanto riguarda la diffusione della banda larga i dati ci dicono che nel nostro paese l’83% delle connessioni da casa è a banda larga (ma la media UE è dell’87% su di un numero di connessioni complessive più elevato). Per quanto riguarda le aziende il dato è meno preoccupante, in quanto l’84% dispone di una connessione veloce.


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